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Centrale Latte Alessandria, dal presidio un appello per salvarla
Cgil: "Sì a una partnership, ma tenendo il marchio vivo"
"Anche l'Asl reputa questo latte un prodotto eccellente e di prima qualità. Peccato si sia arrivati alla situazione di oggi, perché la Centrale è una delle poche aziende agroalimentari della provincia di Alessandria. Abbiamo 48 famiglie qui dentro, cui si aggiungono i lavoratori dell'indotto. Dalle prossime settimane il rischio è di non avere più materie prime da lavorare e prodotti". Così Raffaele Benedetto, segretario provinciale Flai Cgil, al presidio organizzato davanti alla sede della Centrale del Latte di Alessandria e Asti, dopo la chiusura della procedura semplificata aperta a febbraio, aprendo così alla liquidazione. "Noi abbiamo responsabilmente scelto di non fermare l'azienda e di non fare sciopero. E, infatti, i lavoratori sono qua in presidio - prosegue Benedetto -. Facciamo da qui un appello agli imprenditori per portare avanti quest'azienda e continuare a produrre con questo marchio. La politica, dal canto suo, deve entrare nel campo delle crisi con proposte. Non ci interessa il rimpallo di accuse che c'è stato in queste ore. Vogliamo semplicemente salvare 48 posti di lavoro e tutte le famiglie che mangiano con il latte della Centrale di Alessandria e Asti". Accanto ai sindacalisti e alle rsu proprio i lavoratori, che sperano ancora in una salvezza. Domani saranno a Parma per Cibus, Fiera dell'agroalimentare, "sperando di incontrare - conclude Benedetto - imprenditori e valutare se possa esserci la possibilità di farli in partnership, facendo sì però che i prodotti commercializzati continuino a essere a marchio Centrale del Latte Alessandria e Asti".
J.Bergmann--BTB