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Italian Climate Network, a Cop29 prima sconfitta per la Ue
Bencini, 'voleva impegni di mitigazione, no da G77 e Cina'
"Sabato scorso, alla chiusura della prima settimana della Cop29, l'Unione europea ha incassato una sonora sconfitta. Voleva legare l'obiettivo di finanza climatica, l'Ncqg (New Collective Quantified Goal) a una ripresa del negoziato sulla mitigazione (la riduzione delle emissioni, n.d.r.). Ma i paesi in via di sviluppo del G77, dietro ai quali c'è la Cina, hanno detto no. Loro vogliono parlare di soldi e basta, prevalentemente finanza pubblica a fondo perduto". Lo ha spiegato all'ANSA Jacopo Bencini del think tank Italian Climate Network, osservatore alla Cop29 di Baku. Alla Cop29, prosegue Bencini, "sull'obiettivo di finanza climatica le posizioni sono ancora molto lontane. I paesi in via di sviluppo del G77, guidati dalla Cina, rimangono fermi sulla loro posizione: 1.300 miliardi di dollari all'anno, prevalentemente di finanza pubblica a fondo perduto. Stati Uniti ed Europa pensano invece a prestiti, a tassi agevolati e di mercato, non solo degli stati, ma anche delle banche internazionali di sviluppo e del settore privato. Ma i paesi in via di sviluppo non ne vogliono sapere di altro debito, e non vogliono andare a cercare i soldi dai privati. Vogliono fondi pubblici certi".
I.Meyer--BTB