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Aree idonee, Italia tarda nell'obiettivo rinnovabili al 2030
Legambiente: bene Trentino Alto Adige, male Molise e Sardegna
L'Italia è indietro nella realizzazione di impianti a fonti rinnovabili e nel centrare l'obiettivo 2030 pari a nuovi 80 Gw. Negli ultimi quattro anni è stato raggiunto appena il 23,2% delle installazioni previste, mancano ancora all'appello 61,4 Gw da realizzare nei prossimi 6 anni. Tra le regioni bene il Trentino Alto Adige, in fondo alla classifica Molise, Sardegna e Calabria. A fare il punto è il report di Legambiente "Regioni e aree idonee. Le fonti rinnovabili nelle Regioni italiane, la sfida verso il raggiungimento degli obiettivi al 2030 attraverso le aree idonee" presentato oggi a Roma nella prima giornata della XVII edizione del Forum Qualenergia realizzato dall'associazione ambientista, Kyoto Club e l'Editoriale La Nuova Ecologia. Quanto alle pagelle di Legambiente sulle regioni al momento al lavoro sulle aree idonee, bocciata la Sardegna, promossa la Lombardia, rimandata la Puglia, non classificate Piemonte e Calabria. L'associazione ambientalista presenta anche un pacchetto di dodici proposte per la valutazione delle aree idonee: dalla definizione regionale che non sia esclusivamente relegata alle aree marginali o degradate all'eolico in mare per cui si chiede di non identificare le aree idonee ad una distanza eccessiva dalla costa, all'agrivoltaico dove devono essere considerati idonei tutti i campi agricoli produttivi. "In Italia la rivoluzione energetica del Paese procede ma troppo lentamente - evidenzia Legmbiente - A pesare sono norme insensate, burocrazia e ostruzionismo delle regioni e del Ministero della cultura nella realizzazione degli impianti che aiutano a contrastare la crisi climatica. Il paesaggio cambia e gli impianti vanno fatti subito e bene confrontandosi con comunità e territori".
C.Meier--BTB