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Seul, 'abusi nelle adozioni internazionali di bambini coreani'
Commissione mette sotto accusa il governo, 'offra le sue scuse'
Il governo sudcoreano è finito sotto accusa per gli abusi rilevati nelle adozioni internazionali di bambini locali, tra cui la falsificazione di documenti e il consenso inadeguato. E' quanto ha rilevato il lavoro di indagine svolto dalla Truth and Reconciliation Commission, secondo cui Seul dovrebbe presentare scuse ufficiali per la vicenda. "È stato stabilito che lo Stato ha trascurato il suo dovere con conseguente violazione dei diritti umani degli adottati protetti dalla Costituzione e dagli accordi internazionali durante il processo di invio di molti bambini all'estero", ha affermato la Commissione in una nota. Il Paese, quarta economia più grande dell'Asia e potenza culturale globale, resta rimane uno dei maggiori esportatori di bambini al mondo, avendo inviato oltre 140.000 bambini all'estero tra il 1955 e il 1999. L'adozione internazionale è iniziata dopo la Guerra di Corea come un modo per rimuovere i bambini di razza mista, nati da madri locali e padri americani, da un paese che enfatizzava l'omogeneità etnica. È diventato un grande affare tra il 1970 e il 1980, portando milioni di dollari alle agenzie di adozione internazionali mentre il paese superava la povertà del dopoguerra e affrontava uno sviluppo economico rapido e aggressivo.
E.Schubert--BTB