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Francia, morte piccolo Emile, rilasciati i nonni e gli zii
Procura, 'indizi non sufficienti ma pista familiare non esclusa'
I nonni e gli zii del piccolo Emile, il bambino francese di due anni e mezzo scomparso nel 2023 nelle Alpi francesi e del quale sono stati ritrovati i resti mesi più tardi, sono stati rilasciati dalle autorità inquirenti dopo gli interrogatori ai quali erano stati sottoposti in stato di fermo. L'ipotesi di una responsabilità dei nonni e degli zii - ai quali il bambino era stato appena affidato dai genitori per le vacanze estive - nel decesso ha suscitato vasta eco e indignazione. Il procuratore di Aix-en-Provence Jean-Luc Blachon ha spiegato che il rilascio si è reso necessario in quanto "gli indizi non erano sufficienti per aprire un'indagine su di loro" ma "la pista familiare non è definitivamente chiusa". Due giorni di interrogatorio sono serviti comunque ad aggiungere nuovi tasselli all'indagine: il procuratore ha parlato del probabile "intervento di una terza persona" nella scomparsa del bambino. Secondo i rilievi, gli abiti nei quali sono stati ritrovati i resti di Emile non erano originariamente sul corpo: "I resti non sono entrati in decomposizione in quei vestiti", ha detto il procuratore. Questo lascia pensare all'intervento di una terza persona successivamente alla scomparsa e al decesso del bambino. E' poi stato appurato che i resti del corpo del piccolo Emile "sono stati spostati prima della loro scoperta". Sul viso del piccolo, le "tracce di un trauma violento".
T.Bondarenko--BTB