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L'editore del New York Times lancia Sos sulla libertà di stampa
Editoriale sul rivale Washington Post: "Fronte comune dei media"
L'editore del New York Times, A.G. Sulzberger, ha scritto un raro articolo di opinione per il Washington Post denunciando che gli attacchi alla libertà di stampa in Paesi come Ungheria, India o Brasile sono un importante avvertimenti di quanto è in gioco nelle elezioni del prossimo novembre. "Donald Trump si è distinto nell'ultimo secolo americano per i suoi aggressivi sforzi di limitare la stampa libera", ha scritto l'erede della dinastia che a metà Ottocento ha fondato la 'Vecchia Signora in Grigio' all'insegna del motto "All News that's Fit to Print": "Spero che la nostra nazione, con le protezioni per la libertà' di stampa esplicitamente inserite nel Primo Emendamento, mantenga la rotta a prescindere dall'esito di questa o di qualsiasi altra elezione". Facendo stampare il suo messaggio sul Washington Post, Sulzberger ha voluto mandare il messaggio più ampio sull'importanza che le aziende giornalistiche facciano fronte comune su questi temi: "Sono grato al Post di avermi pubblicato, specialmente a causa della lunghezza dell'editoriale in prima. E' questo un altro esempio di come il Post, oltre a essere uno stimato rivale, sia stato da tempo uno dei nostri partner sul fronte della libertà di stampa. Siamo davanti a sfide che non possono essere risolte da una sola istituzione", ha scritto l'editore in una nota allo staff. New York Times e Washington Post hanno fatto fronte comune altre volte in difesa della libertà di stampa: tra i casi più' celebri, quello dei Pentagon Papers quando, bloccato dall'amministrazione Nixon che voleva censurare gli scottanti documenti sulla guerra del Vietnam, il Times passò lo scoop al Post e il caso finì alla Corte Suprema che, in nome del Primo Emendamento, diede via libera ai media.
P.Anderson--BTB