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Imprese dispositivi medici, 'Tar e governo blocchino il payback'
"A rischio forniture e danni irreparabili a Sanità e cittadini"
"Il Tar del Lazio dichiari illegittimo il payback 2015-2018 per dare un futuro alle imprese dei dispositivi medici e dare tempo al governo di cancellare la norma". È l'appello delle sigle Aforp, Confapi salute università ricerca, Confimi Industria Sanità, Confindustria dispositivi medici, Conflavoro Pmi Sanità, Coordinamento filiera, Fifo Confcommercio, in vista dell'udienza del Tar prevista per oggi. Le oltre 1.800 imprese dei dispositivi medici che hanno fatto ricorso per il payback 2015-2018, dopo la sentenza della Corte costituzionale, si appellano nuovamente al Tribunale per sottolineare che la norma viola la normativa europea sugli appalti pubblici, oltre a essere illegittima perché ha fissato nel 2019 dei tetti di spesa sulle annualità 2015-2018 in ritardo e con effetti retroattivi. "Questa è l'ultima occasione per bloccare un meccanismo assurdo che farà morire un comparto fatto di innovazione, ricerca e sviluppo di prodotti che salvano e migliorano la qualità della vita degli italiani - dichiarano le sette sigle - Se le Pmi saranno costrette a chiudere o ridurre drasticamente le attività, le grandi saranno costrette a ritirare i propri investimenti in Italia e a spostarli in altri Paesi". "Tutte le imprese - concludono - già vessate dalla tassa dello 0,75% sul fatturato, dai costi esorbitanti dell'energia e dall'incubo dazi Usa, con l'ulteriore peso del payback potranno non riuscire a garantire le forniture di dispositivi medici agli ospedali con danni irreparabili per la Sanità, i cittadini e gli operatori sanitari".
S.Keller--BTB