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Parigi: l'addio di Bach, niente deroghe 'non mi ricandido'
Presidente Cio lascerà, e si fa avanti Coe 'ci penso seriamente'
"Cambia o sarai cambiato. Non sono più il miglior capitano, e tempi nuovi richiedono nuovi leader". Con queste parole, dette sabato scorso durante la 142/a sessione del Cio, Thomas Bach ha messo fine alla sua esperienza di presidente del Cio. Il dirigente tedesco, olimpionico della scherma nel 1976, ritiene che non debba essere cambiata la regola secondo cui al vertice del massimo consesso dello sport mondiale non si può rimanere per più di due mandati. Lui, eletto per la prima volta nel 2013 per otto anni, è stato confermato per un quadriennio nel marzo del 2021 e non ritiene opportuno cambiare di nuovo le cose per potersi ripresentare nelle elezioni, sempre a marzo, del 2025. E questo nonostante in molti glielo abbiano chiesto, a partire da vari presidenti di federazioni internazionali. "So che con questa mia decisione deluderò molti di voi - le sue parole -, ma l'ho presa nell'interesse del nostro amato movimento olimpico". L'importante, ha fatto capire Bach, è non cambiare la regola sui mandati, per evitare gli spiacevoli casi del passato. Parole, quelle del tedesco, alle quali sono seguite, neppure 24 ore dopo, quelle del numero uno dell'atletica mondiale, anche lui vincitore olimpico da atleta, ovvero Sebastian Coe. "Ho sempre detto che se si fosse presentata un'opportunità, ci avrei pensato seriamente. Ora la possibilità si è presentata". Coe dimentica forse di avere 68 anni, e che per la presidenza del Cio ora ci sarebbe anche un limite di età fissato a 70, ma ha tutta l'intenzione di non mollare, anche perché, a sua volta, nel 2027 non potrà ripresentarsi per la presidenza di 'World Athletics', anche qui per via di una regola sul limite dei mandati (in questo caso tre). Così ha spiegato che "da atleta ho avuto il privilegio di partecipare a due Olimpiadi, poi ho presieduto il Comitato Olimpico del mio paese, e quello che ha organizzato i Giochi di Londra 2012, e ora ho il miglior lavoro del mondo, come presidente dello sport olimpico numero uno. Sono esperienze che, se messi insieme ad altri aspetti della mia vita (è stato anche deputato ndr), penso possano essere utili per il ruolo nel Cio". Ove per ruolo intende la presidenza. Comunque Coe ha chiesto che anche altri si facciano avanti, perché una competizione elettorale aperta è sinonimo di vitalità, e non a caso circolano i nomi dello spagnolo Juan Antonio Samaranch junior, del francese David Lappartient, presidente dell'Uci e principale artefice, insieme a Bach, dell'introduzione degli E-sports e poi della creazione di un'Olimpiade specifica per loro la cui prima edizione si terrà in Arabia Saudita, e del Principe Feisal al Hussein di Giordania. Appuntamento dal 18 al 21 marzo del prossimo anno in Grecia per le elezioni, poi Bach darà l'addio il 24 giugno quando entrerà ufficialmente in carica il suo successore. I Giochi sono aperti.
A.Gasser--BTB