Berliner Tageblatt - Il Papa incontra Letsile Tebogo, oro nei 200 metri a Parigi

Il Papa incontra Letsile Tebogo, oro nei 200 metri a Parigi
Il Papa incontra Letsile Tebogo, oro nei 200 metri a Parigi

Il Papa incontra Letsile Tebogo, oro nei 200 metri a Parigi

Con lui anche atleta ucraina Anna Ryzykova, bronzo a Londra 2012

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Letsile Tebogo, campione olimpico dei 200 metri (e argento nella 4x400 con il suo Botswana), è stato ricevuto stamani da papa Francesco in Vaticano. Con lui l'atleta ucraina Anna Ryzykova, bronzo ai Giochi di Londra nella staffetta 4x400, anche lei in gara a Parigi. Tebogo - che venerdì 30 agosto sarà in pista allo stadio Olimpico per il Golden Gala - ha chiesto al Papa una preghiera per sua mamma, Elizabeth Seratiwa, morta lo scorso 18 maggio (aveva 44 anni). E gli ha mostrato le scarpe con le quali ha vinto le Olimpiadi a Parigi: vi sono, infatti, incise le iniziali del nome e la data della nascita della mamma (23.12.1980). A sua volta Ryzykova ha chiesto a Francesco di benedire la sua maglietta, condividendo la preghiera per il suo popolo ucraino che sta soffrendo a causa della guerra. Il Papa, in segno di amicizia, ha firmato le scarpe di Tebogo e la maglietta di Ryzykova. I due atleti sono stati accolti, in occasione dell'udienza generale, dal team di Athletica Vaticana. "Vedendomi vincere l'oro olimpico forse tante persone saranno andate a cercare sulle mappe dove si trova il Botswana e leggendo sulle mie scarpe le iniziali del nome di mia madre e la sua data nascita spero che qualcuno avrà pregato per lei", dice Tebogo, a quanto riferisce Athletica Vaticana. Proprio le scarpe che ha il Papa ha benedetto raccontano la sua storia. Ha iniziato a correre scalzo nel 2019: il primo paio le ha calzate l'anno dopo, quando ha vinto i campionati nazionali e ha scelto di mettere da parte il calcio (giocava scalzo, naturalmente) per l'atletica. "Correre senza scarpe in Africa e nelle regioni povere del mondo è normale", racconta Tebogo. "Le mie prime gare le ho corse con i pantaloni di mio zio. Spero che le mie vittorie sui 100 e sui 200 metri portino attenzioni al Botswana e all'Africa in generale. È significativo che gli africani non vengano visti unicamente come atleti che corrono le lunghe distanze". Non manca una proposta: "Con più strutture anche sportive, sarebbe importante organizzare finalmente le Olimpiadi in Africa: il mondo conoscerebbe culture straordinarie!". Tebogo è particolarmente commosso di aver ricordato la mamma insieme al Papa: "Sono certo che mia mamma è felice, era una donna di fede. Quando è morta, per un cancro al seno dopo una lunga battaglia, ho pensato di chiudere con lo sport. Ora ho vinto i Giochi per e con mamma. Per mia sorella, che ha 12 anni, e per me lei è stata ed è tutto! Ci ha dato l'opportunità di crescere nonostante il contesto dove siamo nati: il villaggio di Kanye che nessuno sa dov'è. Sempre insieme, grazie allo sport abbiamo visto città che non pensavamo neppure esistessero!". E aggiunge: "Ero un bambino iperattivo, senza speranze: lo sport e l'amore infinito di mamma hanno consentito di realizzarmi nella vita, fino all'oro olimpico. Ma tutti i bambini in Africa dovrebbero avere queste opportunità".

O.Bulka--BTB