Berliner Tageblatt - Parigi: Il bronzo di Zakia, prima medaglia per Team Rifugiati

Parigi: Il bronzo di Zakia, prima medaglia per Team Rifugiati
Parigi: Il bronzo di Zakia, prima medaglia per Team Rifugiati

Parigi: Il bronzo di Zakia, prima medaglia per Team Rifugiati

ParaTaekwondo, è ragazza ex afgana che fece appello per Tokyo

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Così come è successo all'Olimpiade di Parigi con la pugilatrice Cindy Ngamba, anche alla Paralimpiade arriva una medaglia per il Team dei Rifugiati. L'ha conquistata Zakia Khudadadi, 25 anni, la ragazza specialista del ParaTaekwondo e fuggita dal'Afghanistan e dai Talebani nel 2021, quando lanciò un appello alla comunità internazionale affinché le fosse consentito di partecipare alla Paralimpiade di Tokyo. Ci fu una mobilitazione generale, e Zakia fece in tempo ad arrivare in Giappone, dove venne eliminata al primo turno dall'uzbeka Ziyodakhon Isakova. Ma la sua partecipazione fu ugualmente molto significativa, rappresentando un messaggio di speranza per tutte le donne del suo paese di origine, alle quali non è consentito fare sport. Rifugiatasi poi in Francia dove la allena Haby Niaré, medaglia d'argento ai Giochi di Rio 2016, Khudadadi a Parigi è una degli otto atleti del Team dei Rifugiati che in questa Paralimpiade gareggiano in sei diverse discipline. Ieri in tarda serata ha fatto la storia battendo la turca Naoual Laarif nella finale per il bronzo bella categoria 47 kg K44. "Ho lavorato duro e per me è un onore fare parte, qui a Parigi, del Team dei Rifugiati - le sue parole dopo la premiazione -. Ho dovuto lasciare il mio paese, la mia casa, il mio club, tutto. E' stata veramente dura, ma dentro di me ho trovato la forza di farlo. L'ho fatto per me stessa, per tutte le donne dell'Afghanistan e per i rifugiati di tutto il mondo. Continuerò con il taekwondo perché adoro questo sport, e voglio vincere altri titoli per dedicarli alle donne del mio paese di origine, che prima di me a Tokyo non aveva mai avuto una ragazza in gara alle Paralimpiadi, e per tutti i rifugiati: non perdete mai la speranza".

F.Pavlenko--BTB