Berliner Tageblatt - Cervello,onde del sonno potrebbero suggerire chi uscirà dal coma

Cervello,onde del sonno potrebbero suggerire chi uscirà dal coma
Cervello,onde del sonno potrebbero suggerire chi uscirà dal coma

Cervello,onde del sonno potrebbero suggerire chi uscirà dal coma

Studio su 226 pazienti,aree coscienza sono cruciali per il sonno

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Guardando se sono conservati i ritmi del sonno nel cervello si potrebbe un giorno prevedere se un paziente con una lesione cerebrale avvenuta da poco tempo si risveglierà dal coma: è quanto suggerisce uno studio pubblicato su Nature Medicine e condotto da esperti della Columbia University e del NewYork-Presbyterian. Dallo studio emerge che i pazienti con 'fusi del sonno' conservati (si tratta di un profilo di attività cerebrale che viene prodotto durante il sonno per inibire l'elaborazione di informazioni non necessarie, evitando così l'interruzione del sonno) avevano maggiori probabilità di recuperare la coscienza e l'indipendenza funzionale. Fino a un quarto dei pazienti non responsivi con lesioni cerebrali recenti può però in realtà avere ancora un certo livello di coscienza anche se nascosto a familiari e medici. Ad oggi manca però un modo per capire chi tra i soggetti non responsivi con lesioni cerebrali ha qualche chance di ottenere un recupero a lungo termine. Gli esperti suggeriscono che per farlo bisogna cercare nei tracciati dell'elettroencefalogramma (EEG) le onde cerebrali che sono indicative di normali modelli di sonno. Gli esperti hanno guardato al sonno, poiché i circuiti cerebrali fondamentali per la coscienza sono fondamentali anche per il controllo del sonno. Le onde cerebrali del sonno sono facili da registrare e non richiedono l'intervento dell'équipe di cura, spiegano gli autori. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno esaminato le registrazioni EEG dell'attività cerebrale notturna di 226 pazienti in coma. L'attività elettrica durante il sonno appare relativamente caotica e poi, occasionalmente, in alcuni pazienti, appaiono onde più ordinate e con frequenze molto veloci, chiamate appunto fusi del sonno. Secondo gli esperti i fusi spesso precedono il ritorno della coscienza e il recupero a lungo termine. "I fusi si verificano normalmente durante il sonno e mostrano un certo livello di organizzazione nel cervello, suggerendo che i circuiti tra il talamo e la corteccia necessari per la coscienza sono intatti", spiega il coordinatore del lavoro Jan Claassen. Circa un terzo dei pazienti presentava fusi del sonno ben definiti. Questi pazienti avevano maggiori probabilità di recuperare la coscienza e l'indipendenza funzionale. Benché preliminari, questi risultati sollevano la possibilità che il miglioramento del sonno del paziente, eventualmente modificando l'ambiente circostante, possa favorirne il recupero.

E.Schubert--BTB