Berliner Tageblatt - Avati, Dante mi ha salvato, porto al Lido il mio b/n

Avati, Dante mi ha salvato, porto al Lido il mio b/n
Avati, Dante mi ha salvato, porto al Lido il mio b/n

Avati, Dante mi ha salvato, porto al Lido il mio b/n

È una storia thriller-gotica che mi ha fatto scoprire il cinema

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Dante, Croce e Pascoli come angeli custodi, la bellezza contro ogni male e la scoperta del bianco e nero fatta solo ora a 87 anni girando 'L'orto americano', film di chiusura fuori concorso dell'81/ma edizione della Mostra Internazionale d'arte Cinematografica. È Pupi Avati che ha appena saputo essere stata approvata dal ministero la proposta di Laurea Magistrale Honoris Causa in Italianistica, avanzata dal Senato accademico di Roma Tre su richiesta del Dipartimento di Studi Umanistici, per i suoi meriti nella divulgazione dell'opera e della figura di Dante a cui tra l'altro ha dedicato un film nel 2022, il regista si racconta in un'intervista all'ANSA. Cosa deve a Dante? "Tantissimo - risponde Avati - mi ha salvato, ho infatti imparato da lui e successivamente da Croce, su cui ho fatto un docufilm girato ultimamente a Napoli (Il filosofo della libertà, ndr), che l'unico modo per superare i problemi, i dolori, le difficoltà che siamo tutti costretti ad affrontare è impegnarsi nell'arricchimento culturale, nello studio, immergendosi nella bellezza. E lo dico io che sono stato uno studente pessimo e sono riuscito ad avere la maturità scientifica grazie a mia madre, una che sapeva raccomandare come nessun' altra. Ho capito allora grazie alla Vita Nova che immergersi nello studio è un modo per lenire ogni tipo di dolore. E Dante di dolore se ne intendeva. A cinque anni aveva già perso la madre e il padre gli aveva imposto una matrigna, si innamorò poi di una bambina di nove anni alla quale andò dietro per altri nove anni, ma lei prima si sposa con un altro e poi muore. È costretto a sposare una donna che non gli piaceva, scrive questo capolavoro che è la Divina commedia nelle condizioni più miserrime accompagnato dalla paura, essendo stato condannato alla decapitazione e al rogo, se lo avessero trovato". Cosa può dire de 'L'orto americano"? "È un film di genere tuttavia è anche un'opera con la mia identità. Una storia thriller gotica personale Dopo 54 film ho fatto con L'orto americano una scoperta, mi sono reso conto che facevo cinema per la prima volta perché ho girato in bianco e nero"

T.Bondarenko--BTB