Berliner Tageblatt - Medicina celebra Ansaldo Poggi, lo Stradivari del '900

Medicina celebra Ansaldo Poggi, lo Stradivari del '900
Medicina celebra Ansaldo Poggi, lo Stradivari del '900

Medicina celebra Ansaldo Poggi, lo Stradivari del '900

Dal 1 ottobre, una mostra, un concerto e una giornata di studi

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È considerato uno dei più importanti liutai del secolo scorso, non a caso conosciuto come lo Stradivari del Novecento: si tratta di Ansaldo Poggi, nato a Villafontana di Medicina (poco fuori Bologna) nel 1893 e morto a Bologna nel 1984, al quale il Comune di Medicina e l'Associazione Liutaria Italiana hanno deciso di dedicare una mostra che inaugura l'1 ottobre alle 18 nel locale Museo Civico. Curata da Raffaella Guicciardi e Andrea Zanrè, l'esposizione vuole valorizzarne la produzione degli strumenti costruiti dal maestro riconosciuti ormai di altissimo valore. Accanto al violino del 1933, in esposizione permanente insieme alla liuteria di Poggi nello stesso Museo Civico, altri cinque violini, una viola e un violoncello provenienti da raccolte private nazionali ed estere, prestati per questo evento. Strumenti che vogliono essere rappresentativi dell'intera produzione di Ansaldo Poggi a partire dagli anni '20 sino agli anni '80 del Novecento. Poggi si diplomò in violino all'Accademia Filarmonica nel 1920, per poi essere accolto nella bottega del maestro Giuseppe Fiorini (1861-1934) a Zurigo. Si trasferì a Bologna nel 1920 e iniziò a lavorare in autonomia vincendo numerosi premi. Continuò la sua attività lavorativa al 66 di via S. Vitale fino all'età di 91 anni. L'intera produzione di Poggi conta poco più di 400 strumenti, in prevalenza violini ma anche decine di viole e violoncelli. Tra le attività collaterali alla mostra, si segnala una giornata di studi (sempre l'1 ottobre) con esperti e collezionisti anche internazionali, e il concerto del 6 ottobre alle 21 nella Chiesa del Crocifisso, durante il quale il Quartetto Adorno si esibirà con strumenti costruiti da Poggi, un modo per apprezzare quel "suono caratterizzato da molta potenza, prontezza, incisività e penetrazione". In occasione della mostra, il collezionista Giovanni Accornero ha donato al Museo Civico preziosi documenti del maestro insieme a strumenti di lavoro, forme e disegni da lui usati per costruire i suoi strumenti.

L.Dubois--BTB