Berliner Tageblatt - Pierluigi da Palestrina 500, l' omaggio al Principe della Musica

Pierluigi da Palestrina 500, l' omaggio al Principe della Musica
Pierluigi da Palestrina 500, l' omaggio al Principe della Musica

Pierluigi da Palestrina 500, l' omaggio al Principe della Musica

Un 2025 di eventi, la città celebra il gigante della polifonia

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(di Luciano Fioramonti) Principe della musica, gigante della polifonia, il compositore italiano più importante del Cinquecento. Giovanni Pierluigi da Palestrina ha illuminato la musica sacra lasciando un segno profondo con il quale hanno continuato a misurarsi autori ed ensemble di ogni tempo e della scena contemporanea. Per festeggiare il cinquecentenario della nascita - il giorno è sconosciuto perché gli archivi sono andati perduti - la sua città, a una quarantina di chilometri da Roma, ospiterà nell' arco dell' intero 2025 appuntamenti ed eventi messi a punto dalla Fondazione intitolata al compositore con la supervisione del Comitato per le celebrazioni istituito dal Ministero della Cultura. Poste Italiane lo ricorda con un francobollo commemorativo con annullo speciale che sarà presentato nella casa natale del musicista il 2 febbraio con la partecipazione di esponenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. In quella occasione la Fondazione esporrà una vera rarità che spicca tra le novità dei festeggiamenti: un altro dipinto di Giovanni Pierluigi. ''Lo scorso anno - dice all' ANSA il presidente Marco Angelini - siamo riusciti ad acquistare a Londra da Sotheby's il suo ritratto più antico, del 1566. Era custodito a Roma nel Museo degli strumenti musicali a Santa Croce in Gerusalemme, venne acquistato da un collezionista americano e alla sua morte messo all' asta dagli eredi''. Il quadro, un olio su tela di autore anonimo, probabilmente un artista di scuola fiamminga, sarà affiancato nella casa natale al dipinto datato intorno al 1580 di un Pierluigi con la barba bianca, più adulto e maturo, che faceva parte della pinacoteca personale del Principe Barberini e da lui donato alla città. ''La tela che abbiamo riportato in Italia a casa grazie anche a una raccolta fondi tra i soci della Fondazione - spiega Angelini - lo mostra invece più giovane, il che significa che era già conosciuto e apprezzato''. Giovanni Pierluigi ebbe il suo primo incarico di organista proprio nella cattedrale di Palestrina. Visse per lo più a Roma - dove morì nel 1594 - e divenne maestro in Vaticano della cappella papale e nelle principali basiliche della città. Ha scritto 105 messe e un gran numero di composizioni sacre che lo hanno reso il massimo autore del suo tempo e un faro per le generazioni successive. Venne sepolto nella Basilica di San Pietro ma la sua tomba fu distrutta durante i lavori di ristrutturazione e i resti finirono in un ossario comune nell' area del luogo sacro. L' anno palestriniano si è aperto ufficialmente l' 11 gennaio con il concerto del Coro dell' Università del Minnesota nella cattedrale di Sant' Agapito. Uno degli appuntamenti più attesi, il 22 gennaio, ha visto il coro The Tallis Scholars, diretto da Peter Phillips, considerato la miglior formazione vocale di musica sacra del mondo, accostare la Missa Brevis e alcuni mottetti di Palestrina alle composizioni di Arvo Part, per mettere in luce le analogie che legano a mezzo secolo di distanza la produzione del compositore con la ricerca dell' autore estone oggi quasi novantenne. Peters Phillips tornerà il 16 maggio per il convegno internazionale ''Palestrina, vita, opere, stile e ascendenze'' al quale hanno già aderito studiosi da tutto il mondo. L' incontro sarà aperto dal Coro della Cappella Sistina. Il 25 aprile sarà la volta del Westminster Cathedral Choir mentre nei mesi successivi toccherà a cori italiani, austriaci, tedeschi, statunitensi e il 1 novembre al Coro Lex Pacis di Tokyo. Nella casa-museo del musicista, che sorge in una stradina parallela al Corso Pierluigi nel centro storico della città, sarà inaugurata la seconda ala della biblioteca specializzata nel rinascimento musicale che si aggiungerà alla sezione esistente dove sono custoditi oltre 12 mila volumi. L' edificio, concesso alla Fondazione dal ministero nel 1994 e da allora sempre aperta al pubblico, venne acquisito dallo Stato negli anni Cinquanta con un esproprio che riguardò decine di coeredi. Il compositore non ebbe, infatti, una discendenza diretta. Dei suoi tre figli, due morirono molto giovani a causa di una epidemia e il terzo divenne sacerdote. Che cosa rappresenta per la città il suo cittadino più illustre? ''Giovanni Pierluigi è noto nel mondo come il Palestrina e molti di quanti cercano informazioni su di lui scoprono che a chiamarsi così è la città in cui nacque, l' antica Praeneste dal passato archeologico antichissimo e nota per il Tempio della Dea Fortuna. Oggi tutti la conoscono grazie a lui. Noi lo chiamiamo affettuosamente 'Il Pierluigi' come se fosse una persona di famiglia''.

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Y.Bouchard--BTB