Berliner Tageblatt - Renzo Piano, appello per le sale, il cinema crea comunità

Renzo Piano, appello per le sale, il cinema crea comunità
Renzo Piano, appello per le sale, il cinema crea comunità

Renzo Piano, appello per le sale, il cinema crea comunità

Su Repubblica l'intervento dell'architetto per Roma

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"Caro direttore, questo è un mio accorato appello affinché i cinema, questi preziosi 'luoghi per la gente', siano preservati nel tessuto urbano delle nostre città, e in particolare quelli di Roma" è l'appello dell'architetto Renzo Piano per l'emergenza sale cinematografiche a Roma, pubblicato oggi su La Repubblica. "Io penso che il lungo contenzioso sulla tutela della destinazione d'uso delle sale cinematografiche romane, ma anche parigine, sia il punto di una possibile redenzione urbana. Quelle cubature, attive o abbandonate che siano, rappresentano gli ultimi polmoni di ossigeno per le nostre città, sempre più sature di automobili, centri commerciali, alberghi e case vacanza. L'apertura alla riconversione di quelle aree diventerà in pochi anni la pietra tombale delle nostre metropoli, danneggiando tutto, incluso il commercio al dettaglio. Se i cinema potranno essere riconvertiti, dopo qualche anno di chiusura, in luoghi esclusivamente volti al profitto, il valore di quegli immobili lieviterà, e il tramonto di luoghi di cultura essenziali, come le sale cinematografiche, sarà inevitabile. Questo porterà i proprietari delle mura a preferire la rescissione dei contratti con i gestori delle attività culturali e la chiusura di quelle strutture per anni, al fine di attendere un maggiore guadagno grazie alla riconversione". Piano fornisce anche cifre: a Parigi, un canone d'affitto medio per una sala cinematografica di 5.000 euro al mese per 15 anni rende circa 900.000 euro, mentre lo stesso locale, riconvertito, può arrivare a un valore di oltre 10 milioni. "Credo che lo stesso calcolo valga anche per Roma". Facendo l'esempio dei fori romani, che "neanche i barbari una volta entrati a Roma hanno azzardato" a riconvertire in altro, "oggi, come in passato, è essenziale riconoscere l'importanza dei nostri spazi culturali, a Roma come in tutte le capitali d'Europa. Non si possono lasciar andare tutti quei luoghi all'interno dei quali la comunità si crea, si fortifica e insieme riporta al di fuori di sé lo spazio che diventa città. L'errore che sta facendo, spesso purtroppo, la politica è di vedere tali strutture solo come cinema, dimenticando che la loro destinazione d'uso è più vasta (teatri, cinematografi, sale per concerti, spettacoli teatrali e simili) e che potrebbero trasformarsi in quelli che, qui in Francia, si definiscono tiers-lieux (terzi luoghi)". L'architetto cita l'esperienza del Piccolo America nato illegalmente da una necessità sociale, salvare dalla riconversione il vecchio Cinema America: "Oggi il Cinema Troisi con la sua aula studio libera e gratuita è un pronto soccorso urbano: è l'urbanità, è il valore civico della città". Da quando l'amministrazione ha proposto la norma che ha aperto questo contenzioso, a Piano risulta che "diverse agenzie immobiliari stanno segnalando che il valore degli scheletri degli ex cinema è raddoppiato o persino triplicato".

E.Schubert--BTB