Berliner Tageblatt - È la notte degli Oscar, l'Italia spera con Rossellini

È la notte degli Oscar, l'Italia spera con Rossellini
È la notte degli Oscar, l'Italia spera con Rossellini

È la notte degli Oscar, l'Italia spera con Rossellini

Sfida Anora-Conclave-The Brutalist. Freeman omaggia Gene Hackman

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(di Lucia Magi) Los Angeles è pronta per la sua giornata particolare. Dopo i devastanti incendi di gennaio, la città californiana ha quanto mai bisogno di ritrovarsi attorno a rituali più festosi, anche se la stagione che ha preceduto la 97/a edizione degli Oscar è stata appannata da cancellazioni di eventi, scandali e colpi di scena che lasciano aperto il finale sul palco del Dolby. E dopo la morte in circostanze ancora misteriose di Gene Hackman, trovato senza vita nella sua villa di Santa Fe insieme alla moglie e a uno dei tre cani, a rendergli omaggio durante la serata sarà Morgan Freeman sua co-star nel film Gli Spietati. Esito incerto per la sfida più importante, quella per il miglior film. Nella retta finale ha conquistato molti punti la commedia indie di Sean Baker, Anora, Palma d'Oro a Cannes. Ma le vittorie di Conclave, il thriller sull'elezione pontificia di Edward Berger, ai Bafta e al sindacato dei registi Dga hanno riaperto i giochi. Tra i due litiganti, potrebbe goderne The Brutalist, il lungo dramma di Brady Corbet Leone d'Argento a Venezia su un architetto scampato all'Olocausto. Sul tappeto rosso (quest'anno di tonalità granata) aleggia l'incognita Karla Sofía Gascón: la spagnola di Emilia Pérez, prima donna trans ad essere candidata come miglior protagonista, sembrava avere la statuetta in tasca fino a quando sono emersi alcuni suoi vecchi tweet dal sapore razzista e islamofobo. Cancellata dal rush finale della campagna, resta da vedere dove si siederà e come verrà accolta (o meno) dai colleghi. Dopo di lei, la frontrunner per questa categoria è diventata Demi Moore - star matura che rifiuta di invecchiare in The Substance - che ha vinto il Golden Globe e i premi della Critics Choice Association e del sindacato degli attori Sag. La incalza Mickey Madison, giovane prostituta che si innamora di un rampollo russo in Anora, che dalla sua ha la vittoria ai Bafta di Londra e agli Spirit, i premi del cinema indie. La terza contendente è la brasiliana Fernanda Torres, protagonista di Io sono ancora qui, film sulla dittatura tratto da una storia vera, in corsa anche come miglior film straniero. La statuetta per il miglior attore protagonista è in bilico tra Adrien Brody di The Brutalist e Timothée Chalamet, il Bob Dylan in A Complete Unknown. Se trionfasse il secondo, diventerebbe l'attore più giovane ad aver mai vinto in questa categoria, strappando il primato proprio a Brody che nel 2003 vinse per Il Pianista a 29 anni e 11 mesi (Chalamet compirà 30 anni a dicembre). Sembra più definita la corsa per gli attori secondari, con Kieran Culkin favorito per il quarantenne dolente di A real pain e Zoe Saldaña in pole position per la coraggiosa avvocatessa Rita di Emilia Pérez. In questa categoria, l'Italia spera per Isabella Rossellini, che si è guadagnata la prima nomination della sua carriera con la parte più corta e silenziosa: quella di Suor Agnese in Conclave. Un momento importante per il cinema nostrano è anche l'Oscar per la fotografia, che sarà annunciato da Alba Rohrwacher. Tra i presentatori scelti dall'Academy, si è dovuto sfilare Harrison Ford, a casa con il fuoco di Sant'Antonio. L'Italia porta al Dolby anche alcune maestranze: l'arredatrice Cynthia Sleiter è candidata alla miglior sceneggiatura per Conclave con la production designer Suzie Davies. Occhio anche alla statuetta per il miglior corto live action. Lì si nascondono i nomi di due italiani: Andrea Gavazzi, direttore della fotografia per A Lien e Fabrizio Mancinelli che ha scritto la musica di Anuja. Negli ultimi giorni Hollywood ha cercato di scrollarsi di dosso l'angoscia dei roghi, le difficoltà della ricostruzione e i numeri ancora in contrazione dell'industria più importante per la città, rispettando i tradizionali appuntamenti pre-Oscar. Sabato sera all'atelier Giorgio Armani di Rodeo drive il consueto aperitivo in cui si sono visti Samuel L. Jackson e il protagonista di Anora, Mark Eydelshteyn, che ha confidato all'ANSA: "Vivo questo momento con distacco. Lo contemplo come si guarda un bel tramonto: sono emozionato ma so che finirà presto". Il Beverly Hills Hotel ha ospitato la cena di Chanel, con Adrien Brody, Demi Moore, Jeremy Strong, Ralph Fiennes, Fernanda Torres e anche il Ceo di Amazon Jeff Bezos con la compagna Lauren Sanchez. Festa grande - più alternativa - in una villa privata Beverly Hills con Leo DiCaprio, Sean Penn, Mick Jagger, Pamela Anderson, Goldie Hawn, Cara Delevingne, Jon Hamm e Michael Keaton.

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D.Schneider--BTB